Un mondo difficile

È acclarato che viviamo in un mondo difficile ove la non competenza di molti, la poca voglia di studiare e di migliorare regna sovrana. Se a questo aggiungiamo la malafede di alcuni che occupano posizioni di potere, abbiamo un sistema che è destinato a cadere in poco tempo ma che crea danni pazzeschi mentre si sta sgretolando. Gli addetti ai lavori ne sono ben conosci ma, oltre che lamentarsi, loro stessi non sanno come porre rimedio. Farlo vorrebbe dire avere un obiettivo da raggiungere ed avere una perfetta conoscenza del sistema e dei suoi problemi. Qualcuno dimentica l’enorme debito esistente e che la capacità di creare reddito non è nelle mani del sistema pubblico e dei suoi dipendenti. Quindi abbiamo un 50 % di popolazione che riceve lo stipendio grazie alle tasse pagate dall’altro 50 %. Basta un nulla per mandare il sistema in tilt e dopo le chiusure COVID quel nulla è arrivato a cui si è aggiunto la guerra e le sue conseguenze. Il risultato lo vedremo il prossimo autunno. La popolazione che lavora come dipendente pubblico quali reali competenze ha ? La Sanità può essere assunta in altri paesi europei mentre gli altri ? Disoccupazione oppure al fronte a combattere i Russi ? Il prossimo autunno sarà il punto di svolta

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